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È il 2000. Mi sono separato e ho cambiato casa. Nel frattempo, il sentimento di profonda amicizia con la mia collega sta prendendo il sopravvento. Quello che proviamo l’uno per l’altra è basato sulla complicità, la stima, l’empatia e si traduce in amore. L’amore ha tante declinazioni e il nostro è nato da un’amicizia, sorta sulle confessioni che ci siamo fatti sulle carenze delle nostre storie passate. È basato sulla verità più profonda di noi stessi.

Lei non solo sa della mia omosessualità, mai vissuta prima di conoscerla, ma è stata anche l’artefice del mio primo incontro al buio. A questo amore manca sempre ciò che desidero sin da ragazzo, ma sto cominciando a levare le tante maschere indossate in questi anni. Mi sento più libero e lei mi sta regalando gli strumenti che mi renderanno definitivamente libero.

La nostra storia è osteggiata per la nostra differenza di età, ma noi ce ne freghiamo. Viviamo quasi quattordici anni insieme, in uno stato d’amore fatto di passione, ma anche di contrasti. Di eccessi, di voglia di sfidare le regole e la vita. Potrebbe anche essere definito un amore malato, ma per noi era pura vita, pura linfa vitale.
Stiamo sempre insieme e mai un giorno vorremmo qualcosa di diverso…

 

Maurizio Marcenaro
©2023 Il Grande Colibrì
immagine: elaborazione da foto di Akram Huseyn / Unsplash

 

Leggi la prima parte del racconto Leggi l'ottava parte del racconto

 

La linfa vitale di un amore malato

La linfa vitale di un amore malato © Foto di Akram Huseyn / Unsplash

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