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Buon Natale e buon Anno, S.

15.12.18

Eccomi,
la vita mi stupisce tantissimo.
Vorrei fosse oggi quel giorno in cui sono Io. Senza nessun eco di paura.
E conto le gocce come conto i mesi che mi separano dall’istante in cui comprenderò nel profondo che sono sempre stata Io.
Sempre.
Ma per ora è solo un pensiero che s’addormenta sull’orizzonte.
Alle volte la vita mi sembra una grande altalena sospesa nell’universo.
Vedi la pura bellezza tutta in un secondo e dopo vedi la più pura “bruttura”. Non c’è nessuna pausa nel mezzo se tieni gli occhi aperti. E allora li socchiudi un poco, perché hai bisogno di riposarti.
E dubbio più grande di tutti sussurra “ma sarò davvero Io?”
E ci facciamo specchio negli altri. E i loro occhi sono pietre uniche.
È un periodo stancante ecco perché non vi scrivo.
Le feste per il lavoratore medio sono il contrario di ciò che sottintendono.
Buffo, no?
Ma presto avrò una settimana da dedicare alla scrittura. Passato il mio compleanno.
Ebbene sì, sono a -1.
I trenta son lí che mi salutano dalla finestra.
E chissà perché hanno un sorriso accogliente.
Di quelli che dicono che puoi essere te stesso perché non c’è giudizio.
Allora ho pensato che per questo Natale voglio regalarvi una frase che ancora mi risuona.
In passato ne ho fatto il mio mantra senza neppure accorgermene.

“Grandi cieli grandi abissi”

Chissà perché si pensa, in automatico, che la felicità nasca dal sacrificare qualche cosa.
Maledetti dogmi religiosi.
Dio non è forse fatto di vento? Della chiesa che germoglia dal tocco di legno spaccato in due? Dello spazio tra una pietra e ciò che si nasconde sotto?
Buon Natale e Buon Anno.

 

S.

 

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