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Consiglio di lettura di Barbara Herzog

Pages for her

Il genere romantico in letteratura, prosa o poesia che sia, solitamente mi lascia perplessa e in difficoltà. Forse perché la vita mi ha mostrato quanto possa essere effimero, o pieno di ritorsioni e lacune, il romanticismo.
Di fatto mi ritrovo come più affine un testo che tagli corto sui sentimentalismi per dare il massimo sul tangibile. Risvolti psicologici illuminanti quanto previsti, amore fatto di sguardi d’intesa e fatica quotidiana.
Eppure da questo romanzo preso dal tavolo in libreria percepivo le vibrazioni di quando un libro comunica con me. Una cosa un po’ mistica ammetto, ma questo ottavo senso non ha mai fallito in me. Guardo la copertina, leggo il titolo e sento di dover prendere in mano il libro. E tutto quello che leggerò in quarta di copertina non farà che confermare che deve essere mio.

Il romanzo che vi propongo parla innanzitutto della complessità insita in ogni essere umano. Due donne, descritte separatamente, lungo un ventennio. E la vita, che non lascia indenne nessuna, fortunata o meno che la si possa ritenere. La cerchiamo e la creiamo, ma la subiamo pure. Tutte abbiamo motivazioni recondite che ci spingono ad alzare la cresta, ingoiare il rospo, mettere la testa nella sabbia, spaccare tutte le catene.

E poi c’è la verità dell’amore, che non sempre si affaccia come o quando lo concepiamo. Quello che vede attraverso il prisma degli anni vissuti, colorati o opachi.
Ecco allora quando mi diventa accettabile, necessaria, la storia d’amore. Quando si manifesta dopo i petali ed il futuro ancora luminoso perché incerto.

The years had, to Anne’s eye, only enhanced Flannery’s loveliness. Far now from that age of innocence, Flannery was marked with the blemishes of experience, which deepened rather than lessened her grace.

Gli anni avevano, allo sguardo di Anne, soltanto aumentato la bellezza di Flannery. Lontana ora da quell’età dell’innocenza, Flannery era segnata dalle macchie dell’esperienza, le quali piuttosto che diminuirla, aumentavano la sua grazia.

Nella prima parte del libro, risulta affascinante come dietro alla vita posata di una moglie accondiscendente e madre innamorata si possa celare una personalità che appartiene a destini contrastanti. Ad ogni pagina Flannery ci si avvicina attraverso le sue piccole gioie, i suoi piccoli ripensamenti.

Frangenti apparentemente banali danno spazio alla tessitura di una trama ben più complessa. Ci mostra come ogni giorno è un intrico di bivi, di cui ognuno porta al successivo.

E in ultima analisi il rischio quotidiano di intraprendere e rafforzare un percorso che porta una donna passionale, creativa, libera e prevalentemente lesbica a ridursi in mogliettina decorosa che ha accantonato anche il desiderio di avere dei desideri.

Dall’altro canto c’è Anne, una donna ambiziosa che nella vita ha fatto esattamente quello che voleva, lontana da compromessi.
È ammirata e cercata in ambito sociale quanto e soprattutto in ambito professionale. Professoressa in una prestigiosa università, scrittrice di acclamati libri e viaggiatrice del mondo, sembra agli antipodi di Flannery.

Ma vent’anni prima le due donne hanno vissuto una travolgente passione insieme, che ha lasciato un ricordo indelebile nella pelle di ciascuna. Il nuovo incontro riaccenderà tutti i sensi assopiti e la placida consapevolezza di non potersi staccare più l’una dall’altra.

È un racconto di grande intuizione, che a tratti lascia sgomenti, a tratti felici nell’anima.

It had been years since either Flannery or Anne had made love to another woman. They both discovered that it was not something you forgot. Their hands knew; their fingers found; their skins kissed too, along with their mouths, and everything became slick with kissing. All that wetness, which seemed to have retreated into locked closets of grief or disappointment, was released again as they rediscovered one another. The first fondlings, whispers and hesitations turned over in the darkness into quickening breaths, heated holds, and that urgent mutual clutch.
Don’t let me go. Don’t stop.
I won’t stop.

Erano passati anni da quando sia Flannery che Anne avevano fatto l’amore con una donna. Entrambe scoprirono che non era qualcosa che si dimenticava. Le loro mani sapevano; le loro dita trovavano; anche le loro pelli si baciavano insieme alle loro bocche, e tutto divenne sciolto baciando. Tutto quel bagnato, che sembrava essersi ritirato dentro a ripostigli chiusi a chiave di lutto e delusione, venne di nuovo liberato mentre si riscoprirono a vicenda. I primi vezzeggiamenti, bisbigli ed esitazioni si trasformarono nel buio in respiri accelerati, prese accalorate e quell’urgente stretta vicendevole.

Non lasciarmi andare. Non fermarti.

Non mi fermerò.

 

Barbara Herzog

 

Pages for her
Romanzo di Silvia Brownrigg, ed. Picador, prima pubblicazione 2017, 374 pagine. Attualmente disponibile soltanto in inglese.

 

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