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Quando in Italia si pensa a omosessualità nel manga, vengono in mente subito i boys’ love o Gengoroh Tagame, sia nella sua incarnazione più BDSM che in quella “Tagame spiega l’omosessualità agli etero coi disegnetti”.

Oltre le onde è invece un manga che parla tematiche LGBTQQIAAAPK2S, in modo chiaro e realistico.

Volendo essere precisi, il manga potrebbe appartenere al realismo fantastico, dove un lieve elemento magico si inserisce nella quotidianità.

La storia inizia con la disperazione del giovane Tasuku Kaname, che sta per uccidersi dopo essere stato vittima di bullismo da parte dei suoi compagni di scuola, che ne hanno scoperto l’omosessualità.

Tasuku vede però una donna gettarsi dalla finestra di una casa poco distante; questo lo distrae dal suo intento e lo porta a correre verso la casa, dove troverà la presunta suicida, la Signorina Qualcuno, in perfetta salute.

Scoprirà che la Signorina Qualcuno, la cui identità resterà misteriosa fino al quarto volume, è una specie di “fatina gender”, verrebbe da dire. Infatti, nella piccola città di mare in cui è ambientato il racconto, Qualcuno ha creato un “salotto di conversazione” ossia un safe space, quasi la sede di un gruppo di auto-aiuto, ma decisamente molto più calda e accogliente, che accoglie tutti i devianti sessuali della zona. Questi, a loro volta, sono l’ossatura di una associazione no profit che si occupa di ristrutturare le case sfitte del paese, coinvolgendo la cittadinanza che da un lato li trova utili e simpatici ma dall’altro non li vede affatto di buon occhio, in quanto sono chiaramente, nella loro opinione, un gruppo di depravati.

Tasuku incontrerà nel salotto Shuji Misora, un bambino delle elementari che nel salotto indossa abiti femminili, una coppia lesbica, un ragazzo trans e un distinto gay anziano.

Se c’è una critica che si può fare a Oltre le onde è proprio questa: sembra che l’autrice (che pare si definisca genderfluid ma non ho trovato una fonte certa di ciò, quindi prendete l’informazione cum grano salis), si sia messa davanti un elenco di tutto ciò che non è strettamente etero e abbia creato un personaggio quasi per ogni elemento dell’acronimo LGBT+, badando bene che non ce ne fossero due uguali.

Se da un lato è apprezzabile l’intento educativo, dall’altro sembra un poco una raccolta di figurine.

Detto questo, resta un ottimo fumetto: affronta problemi quotidiani e universali in modo estremamente realistico: seguiamo Tasuku nel suo percorso di autoaccettazione, di comprensione di sé e del prossimo e dei propri desideri.

Vivremo bullismo, odio, coming out, omofobia interiorizzata, genitori volutamente ciechi davanti all’evidenza, vecchie compagne di scuola indiscrete che non riconoscono i propri pregiudizi; affronteremo con questa pugnace armata Brancaleone del gender la malattia e la morte, ma soprattutto vivremo con loro l’amore in tutte le sue forme.

Lo consiglio soprattutto ai più giovani, che per la prima volta si trovano, come Shuji e Tasuku, a dover affrontare l’opprimente pregiudizio eteronormativo e spesso, purtroppo, non hanno il supporto necessario per non farsene schiacciare. In assenza di una Signorina Qualcuno nelle loro vite, Oltre le onde tende loro una mano.

Yuhki Katamani, Oltre le onde, BD edizioni 2018, collana J-Pop, 4 volumi, pp. 192 + 186 + 192 + 220, € 6,50 al volume (complessivi € 26,00)

Veruska

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