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Il Principe e la sarta è il terzo fumetto pubblicato su carta di Jen Wang.

La trama, senza spoiler, si incentra, come da titolo, su due personaggi: il primo è Sebastian, il principe ereditario che porta il peso della casata: l’obbligo di una immagine pubblica irreprensibile, un futuro matrimonio con una ragazza nobile e la produzione degli eredi; la seconda è Frances, una umile sartina dotata di una creatività sbrigliata. Il genio sartoriale di Frances la mette, ovviamente, immediatamente nei guai, ma le permette anche di conoscere Sebastian, che segretamente ama vestirsi da donna e che, quindi, per i limitati parametri della maggioranza, vuol condurre una vita scandalosa e tutt’altro che irreprensibile. Questo, ovviamente, metterà entrambi ancora più nei guai, nella Parigi di un Novecento fantastico che fa da sfondo alla trama.

Il Principe e la sarta è disegnato e raccontato come una storia per YA (young adults, giovani adulti, ossia adolescenti): è una favola con un lietissimo fine, dove tutto viene risolto grazie alla tenacia dei protagonisti e l’amore dei genitori di Sebastian, quindi lo consiglio decisamente come testo per educare al rispetto della diversità: è una storia che scorre veloce, divertente e l’età dei lettori e delle lettrici si rispecchia in quella dei due protagonisti.

La graphic novel, tuttavia, è godibile anche per chi ha superato l’adolescenza da un po’, diciamo qualche decina di anni, per diversi motivi.

– Perché ogni tanto una favola lieve con un lieto fine può piacere anche alle persone più ciniche, se non è fatta di niente ma riesce comunque a comunicare un messaggio, un pensiero e la passione dell’autrice per la vicenda che sta raccontando.

– Perché è imperdibile per le fan del massimalismo nella moda. Nonostante la storia di Frances ricordi a grandi linee quella di Coco Chanel, l’umile sartina che diventa una grande stilista in quel di Parigi, Frances è l’anti-Chanel per eccellenza. Less is more? Ma neanche per idea! More is more, and then some more! La sua musa è una immaginaria disegnatrice di costumi teatrali e le creazioni di Frances sono ispirate alla mitologia celtica (meravigliosa l’entrata in scena del re in abito da Cernunno), alla nobiltà francese del Settecento, ai balletti tra pizzi, trine, perle, voile, taffetà, rasi, balze, fiocchi e chi più ne ha più ne metta.

– Per le citazioni, visive, storiche e così via: già a una prima lettura superficiale riconosceremo i grandi magazzini Selfridge’s (spostati a Parigi per l’occasione), la Shéhérazade dei Ballets Russes, la costumista Marie Muelle. Unendo i puntini, è anche possibile scoprire in che anno è ambientata la storia (spoiler: la storia è ambientata nel 1909).

Dovendo fare una critica, la traduzione avrebbe giovato di una revisione più approfondita. In alcuni momenti l’italiano risulta poco naturale e leggermente farraginoso.

Se volete conoscere meglio l’autrice prima di decidere l’acquisto, trovate i link ai comics online di Jen Wang cliccando qui.

Sul sito dell’editore potete inoltre leggere una breve anteprima del fumetto.

Jen Wang, Il Principe e la sarta, Bao publishing, cartonato, pp. 288, € 21,00

 

 

Veruska

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