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Da troppo tempo la situazione per gli uomini transessuali in Italia è diventata un calvario: i farmaci indispensabili per il percorso di transizione, che sarà necessario assumere per tutta la vita, vengono negati da molte farmacie, che applicano burocraticamente la normativa dell’Agenzia Italiana per il Farmaco, che non prende proprio in considerazione l’esistenza delle persone in transizione. Da più parti si è cominciata a denunciare questa politica che mette in grande difficoltà persone che hanno un assoluto bisogno del trattamento ormonale sostitutivo.

Inoltre oggi la situazione è aggravata dalla indisponibilità sul mercato di alcuni di questi medicinali, probabilmente non considerati convenienti da produttori e distributori, ma assimilabili a farmaci salvavita per le persone che sono sottoposte al trattamento e ne avranno necessità vita natural durante. La denuncia è partita dal Gruppo Trans di Bologna ed è stata rilanciata dalla nostra associazione Il Grande Colibrì, ma ha trovato per la verità poca eco. Ne abbiamo scritto su Io Sono Minoranza e ne ha parlato qualche altro sito, ma, fino a pochi giorni fa, dalla grande stampa era silenzio assoluto, a parte l’ignobile quotidiano diretto da Maurizio Belpietro che non dice mai una cosa vera neanche per sbaglio, probabilmente in omaggio al suo nome (La Verità; sic!).

Intanto ha iniziato a muoversi anche la politica, e dopo l’interrogazione alla ministra Giulia Grillo da parte della parlamentare di Liberi e Uguali Rossella Muroni, è partita anche una petizione sulla piattaforma Change, firmata dalla stessa deputata, dal responsabile di Possibile Pippo Civati, da Christian Leonardo Cristalli e Milena Bargiacchi del Gruppo Trans e da Nicholas Vitiello e Pier Cesare Notaro de Il Grande Colibrì, insieme ad attivisti ed esponenti politici legati all’area di Possibile.

La petizione, indirizzata alla ministra della Salute, al sottosegretario alle Pari Opportunità Vincenzo Spadafora, all’Agenzia del farmaco e al Parlamento italiano, chiede che le terapie per le persone in transizione tornino disponibili e siano fornite senza difficoltà a persone che possiedono regolare piano terapeutico per i farmaci ma se li vedono negati.

Naturalmente l’invito a tutte e a tutti è di firmare e diffondere la petizione e magari anche scrivere alle mail del ministero, come ha invitato a fare il gruppo “Fuori dai binari” di Torino, per esercitare la massima pressione possibile affinché questa situazione venga risolta al più presto.

 

Michele

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