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Dopo il suo esordio l’anno scorso, torna anche per il 2023 il Checcalendario, ideato da Alessandro Bianchi con le illustrazioni di Manuel Fazzini e la grafica di Matteo Cinti: un calendario che ricorda le date più importanti della storia del movimento LGBTQ+ italiano e celebra le figure della cultura pop e politica queer.

Alessandro è un creatore di contenuti di Lucca che quattordici anni fa lanciò il blog Zucchero Sintattico, per trattare con ironia e nel modo più inclusivo possibile temi del mondo LGBTQ+. L’idea del Checcalendario riunisce quelle che Alessandro definisce due sue “ossessioni”. L’ossessione per il tempo, in particolare per i calendari:

“ho sempre usato tantissimi calendari, non solo quello della cameretta, ne avevo uno anche sulla scrivania dell’ufficio, uno sul telefono”.

E poi, l’ossessione per le biografie – gli era già capitato di scrivere, per esempio, vite di autori per un’antologia scolastica.

Il Checcalendario mette davanti ai nostri occhi una storia che purtroppo resta poco conosciuta dal grande pubblico, specialmente in Italia, anche tra le persone LGBTQ+. Alessandro ne ha ricostruito la trama recuperando informazioni su internet e sui libri scritti dallə stessə attivistə. Dei collegamenti ipertestuali permettono di accedere a una sezione digitale per approfondire queste storie oltre i bordi delle pagine del calendario.

Un (chec)calendario per la storia queer italiana

Ritroviamo figure come Porpora Marcasciano, attivista trans e presidente del Movimento Identità Trans (MIT) tra il 2010 e il 2016, che ha impresso un marchio indelebile al movimento LGBTQ+ italiano, di cui racconta la storia nei suoi libri. Altre figure, come Mariasilvia Spolato, la prima lesbica ad aver dichiarato pubblicamente la sua omosessualità in Italia, sono state un po’ dimenticate purtroppo alla fine della loro vita. Il senso di questo calendario, per Alessandro, è anche evitare questo, rendere omaggio a chi è ancora in vita per aver lottato per i nostri diritti.

Un (chec)calendario per la storia queer italiana

È del resto proprio al Movimento Identità Trans che saranno versati parte dei ricavi delle vendite dei Checcalendari: il MIT conserva un archivio storico del movimento, tuttora gestisce un centro antiviolenza ed offre corsi di formazione e sostegno legale.

“Mi sono reso conto che ci sono molte persone che fanno divulgazione sui social – cosa che ho fatto anch’io e rimane sicuramente importante – ma c’è anche bisogno di persone che agiscano nella vita vera. Siccome io non sono un attivista, raccogliere dei soldi per attivisti per me era una cosa utile da fare”, spiega Alessandro.

Colorato e formativo, il Checcalendario può essere ordinato qui (link) ed è pronto ad accompagnarci per un 2023 che ci auguriamo più amico delle persone queer degli anni precedenti.

 

Simone Spera
©2022 Il Grande Colibrì

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