Skip to main content

La bisessualità è una naturale variante dell’orientamento sessuale, così come lo sono l’omosessualità e l’asessualità. Sebbene questo termine sia stato coniato nel 1892, l’attrazione, l’identità e il comportamento descritti esistono dall’alba dei tempi e comprendono una grande varietà di sfumature, tutte ugualmente valide. Dato che nessun termine può cogliere appieno le gradazioni possibili della personalità, della cultura, delle convinzioni o delle preferenze personali; e nessun termine dovrebbe provare a farlo, dato che ci sono milioni di modi di essere etero, gay, lesbica, bisessuale o asessuale: le parole servono a potersi identificare, a riconoscersi parte di un gruppo, ma non devono limitare la propria espressione per poter rientrare in una determinata classificazione. Per cui va benissimo essere confusi e prendersi tempo per capire, identificarsi in un modo e poi cambiare, o non volersi incasellare, poiché l’importante è essere fedeli a sé stessə, a ciò che si sente nel profondo.

 

MA COSA SIGNIFICA BISESSUALE?

La definizione è cambiata nel tempo e assume significati diversi a seconda delle persone a cui ci si rivolge, ma nonostante in alcuni ambienti permanga un’idea binaria e cisnormativa di questo orientamento esso non descrive più l’attrazione verso uomini e donne cisgender; infatti si riferisce all’attrazione romantica e/o sessuale verso più di un genere e/o sesso, includendo sia le persone transgender che si identificano come donne o uomini e come tali vanno considerate, sia le persone non binarie.

Come si evince dal Bisexual Manifesto pubblicato sulla rivista creata da attivisti bisessuali nel 1990, dal nome Anything That Moves: Beyond the Myths of Bisexuality ironizzando sul pregiudizio che le persone bisessuali siano attratte da chiunque basta che respiri, non esiste una definizione univoca di questo orientamento poiché ognunə lo vive e si identifica in modo diverso in quanto si possono avere o meno preferenze verso uno o più generi/sessi, possono essere stabili o variare nel tempo in modo netto o fluido; evidenziando che le persone bisessuali non debbano necessariamente essere coinvolte romanticamente e/o sessualmente da entrambi i generi/sessi per essere soddisfatte, così come non bisogna presumere che esistano solo due generi. Per tale ragione la bisessualità è anche un termine ombrello, cioè copre varie sfumature che appartengono alla stessa categoria, che comprende orientamenti non monosessuali come la pansessualità.

 

COME CAPIRE SE SONO BISESSUALE?

Innanzitutto non c’è fretta, ognunə ha i propri tempi e modi per comprendere il proprio orientamento (c’è chi lo sa da sempre, chi lo ha capito dopo anni e chi ancora si interroga a riguardo); non c’è un modo giusto o sbagliato di appartenere al mondo LGBTQIA+ così come non bisogna dover provare qualcosa per esserne parte. Dopotutto a nessuna persona cishet è stato mai chiesto di dover dimostrare di essere davvero uomo/donna e/o etero??! Se ha mai baciato o avuto rapporti prima di definirsi tale o che forse non ha ancora conosciuto la persona giusta??! No, non succede; per cui ciò dovrebbe valere anche per chi fa parte del mondo arcobaleno.

Per capire se si è bisessuali può essere utile pensare verso chi sono indirizzate le proprie fantasie e desideri, per chi si hanno avuto cotte o si è provata attrazione emotiva e/o sessuale. Così come spiega l’attivista Robyn Ochs, che ha coniato una definizione che racchiude le variabili da considerare che evidenziano la complessità e varietà di questo orientamento: “Mi definisco bisessuale perché riconosco di avere in me il potenziale di essere attrattə – romanticamente e/o sessualmente – da persone di più di un sesso e/o genere, non necessariamente nello stesso momento, non necessariamente nello stesso modo, e non necessariamente nello stesso grado”.

 

STEREOTIPI E PREGIUDIZI SULLA BISESSUALITÀ

Dalla precedente definizione si intuisce che vi sono varie possibili sfumature della bisessualità, eppure permane in vari ambienti (LGBTQIA+ e non) l’idea che riguardi l’attrazione 50 e 50 cioè ugualmente rivolta verso uomini e verso donne (naturalmente riferendosi alle sole persone cisgender); che è incorretta oltre che discriminatoria per i motivi già menzionati. Infatti, sebbene il concetto di orientamento sessuale sia stato coniato a metà del 1800, ci è voluto quasi un secolo prima che qualcuno tentasse di documentare la diversità del comportamento sessuale umano in modo quantitativo ed è stato Alfred Kinsey, che nel 1948 pubblicò la famosa Scala Kinsey in Sexual Behavior in the Human Male, resistita alla prova del tempo per il suo riuscire ad includere varie sfumature che vanno da un estremo (“0” che è esclusivamente eterosessuale ) all’altro (“6” che è esclusivamente omosessuale) che permettono di comprendere meglio la bisessualità che comprende il range da 1 a 5: infatti “1” è prevalentemente etero con rara attrazione omo; “2” è prevalentemente etero con frequente attrazione omo; “3” attrazione etero e omo equivalenti; “4” prevalentemente omo con frequente attrazione etero; e “5” è prevalentemente omo con rara attrazione etero.

Per cui si possono avere preferenze oppure no, non è una questione di indecisione o di non voler scegliere tra l’essere etero e l’essere omo; soprattutto considerando quest’ultima opzione come qualcosa di difficile da ammettere e che fa scegliere la bisessualità come un porto sicuro o un limbo. Per quanto ci possano essere persone che per un periodo si identificano come bisessuali per poi capire di essere omo oppure etero, questo è un orientamento valido e non una fase.

Inoltre è bene specificare che non è il genere dellə partner a definirlo, poiché un uomo che ha una relazione con una donna (cis o transgender) rimane bisessuale così come lo è se sta con un uomo (cis o transgender) o con una persona non binaria (al di là del genere assegnato alla nascita); e lo stesso vale se ad identificarsi come bisessuale è una donna o una persona non binaria, siano essə cisgender o transgender. Etichettare come etero o omo una persona bisessuale in base allə partner con cui si ha una relazione è bi-erasure, poiché cancella/nega/sminuisce l’identità bisessuale della persona: cosa che avviene anche in libri, film e serie tv; anche se le cose stanno piano piano cambiando, urge una rappresentazione positiva della bisessualità nelle sue molteplici sfumature per far comprendere che è un orientamento legittimo.

 

 

Samuel Nava

Leave a Reply