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Fare il genitore non è una questione di genere ma un mestiere che ti cambia la vita. La genitorialità è un percorso lungo e difficile, che richiede una forte convinzione, soprattutto per le coppie omosessuali italiane.

Nonostante i passi in avanti fatti con la Legge Cirinnà l’adozione per le coppie omogenitoriali non è ancora prevista. Oltre a rappresentare una mancanza nel campo dei diritti civili, negare l’adozione è controproducente: per combattere l’invecchiamento della società italiana e la stagnazione demografica ogni forma di incentivo ad avere figli è una possibile soluzione. Nei paesi in cui è legale, le coppie omosessuali si affidano in maggioranza all’adozione e adottano un’alta percentuale di bambini con problematiche, i cosiddetti “bambini che nessuno vuole”.

Prima di parlare delle restanti alternative per la genitorialità nella comunità LGBTQ+ è necessario fare una distinzione tra coppie gay e lesbiche: mentre due donne possono ricorre alla fecondazione assistita, l’unica alternativa per due “futuri papà” è la GPA (Gestazione per altri ndr).
Questa procedura, oltre ad essere costosa, è spesso vittima dei pregiudizi dell’opinione pubblica. Nei paesi in cui la GPA è legale (USA e Canada) le madri non vengono sfruttate, ma al contrario devono poter dimostrare di avere uno stipendio fisso ed una certa soglia di reddito. Il suo enorme costo, dovuto alla necessità di assicurare e prevenire eventuali rischi nella procedura, crea una discriminante economica tra chi può “permettersi un bambino” e chi no: guardando alle statistiche, infatti, le coppie gay hanno figli molto tardi e hanno lavori con alte retribuzioni proprio perché devono riuscire a risparmiare molto denaro per intraprendere la GPA (intorno ai 100’000 euro ndr).

Nonostante l’opinione pubblica si stia lentamente aprendo al tema dell’omogenitorialità, esistono ancora gravi mancanze lasciate dalla legge del 2016, che gravano come una spada di Damocle sulle famiglie arcobaleno, specialmente sui genitori non biologici. Nella quotidianità non troviamo gravi ripercussioni, però la mancata approvazione della stepchild adoption, ad esempio, costringe le coppie dello stesso sesso ad intraprendere lunghi processi giuridici per vedersi riconoscere il diritto di essere semplicemente genitori, non solo nella vita di tutti i giorni ma anche legalmente.
Questo riconoscimento è un diritto e un dovere fondamentale: in caso di morte del genitore biologico i bambini rischiano di essere affidati al sistema dei servizi sociali, venendo così strappati all’altro genitore. Con la legislazione attuale, inoltre, in caso di divorzio al genitore non biologico viene tolto qualsiasi diritto all’affidamento, compreso l’obbligo di fornire un adeguato sostegno economico al genitore affidatario.

Una delle domande più frequenti fatte alle coppie omogenitoriali riguarda la paura di mettere al mondo un bambino che verrà discriminato dalla società. Un papà dell’associazione famiglie arcobaleno risponde:

Forse la società odierna discrimina i figli di genitori omosessuali, ma da parte mia e dei genitori arcobaleno non capiterà mai un giorno in cui guarderò negli occhi mio figlio e penserò che era meglio non fosse mai nato.

 

Elisa Zanoni

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