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Per chi non fosse pratico del percorso di transizione e delle modalità di accesso alla terapia ormonale sostitutiva (TOS), sappiate questo: è una vera odissea.

Prima di tutto, in Italia sono pochissimi i centri che offrono un servizio specifico per persone trans, con team medici formati da psicoterapeuti ed endocrinologi. Molto spesso, bisogna spostarsi e percorrere distanze anche notevoli per potersi appoggiare a questi centri, con conseguente dispendio in termini di tempo, energie, e finanze.

Poi, ci sono le sedute con un terapeuta: il protocollo che regola le transizioni di genere, prevede infatti un nulla osta da parte di un professionista che “diagnostichi” la disforia di genere nell’individuo, ottenibile solo dopo un tempo standard, o un certo numero di sedute.

Poi si fa il passaggio ad un’equipe medica, che ti sottopone ad alcuni esami per controllare il tuo stato di salute, fattori genetici di rischio e determinare quale possa essere la terapia migliore per te. Il tutto, ovviamente, a costo del cittadino, anche in caso di appartenenza a fasce di reddito basse.

Poi, una volta avuto il via libera dall’endocrinolog*, arrivano i farmaci.
Ricordiamo che la quasi totalità dei farmaci per la terapia sono farmaci cosiddetti di “classe c”, una categoria di farmaci non a carico del Servizio Sanitario Nazionale ma il cui costo ricade interamente sul cittadino. I farmaci di classe c vengono usati per patologie minori o lievi, quindi sono considerati non essenziali e non salvavita.
L’unico modo per avere accesso gratuito a quella tipologia di farmaci, è farseli prescrivere tramite Piano Terapeutico AIFA, sul quale viene diagnosticata una patologia per il cui trattamento è necessario quel farmaco specifico. Ciò è possibile perché una lista di note AIFA, collegabili ognuna ad una patologia specifica definisce in partenza in quali casi il trattamento farmacologico diventa a carico del SSN. Tra queste note, nessuna fa riferimento alla terapia ormonale sostitutiva per persone trans*.
Attualmente, l’unico modo per una persona trans* di ottenere un Piano Terapeutico per l’accesso gratuito ai farmaci è (nel caso di documenti già rettificati) tramite diagnosi di un ipogonadismo (uomini trans) o di una menopausa precoce (donne trans) che non sussistono, oppure, in tutti gli altri casi, tramite dicitura DIG “disforia di genere”, per il quale non è prevista una nota AIFA, ma che alcune farmacie ospedaliere riconoscono comunque. Questo significa, che non tutte le persone trans* posso accedere gratuitamente ai farmaci, molt* riescono ad ottenerli tramite tradizionale ricetta a pagamento.
In tutto questo, una brutta notizia ha colto la comunità trans* con la guardia abbassata: l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) in data 8 febbraio 2019 aggiorna la lista dei farmaci temporaneamente carenti o indisponibili e nella lista figurano anche farmaci a base di testosterone.

> Portale dell’AIFA, sezione Carenze e Indisponibilità

> Lista completa dei farmaci

terapia ormonale sostitutiva

Nel dettaglio, i farmaci che ci interessano sono:

  • Nebid 1000 mg/ 4mL soluzione iniettabile in flaconcino, della casa produttiva Bayer. Per problemi produttivi ha sospeso la produzione a gennaio 2018. Ipotizzata una ripresa in data 8/02/2019, la stessa della pubblicazione della lista farmaci. Non sono note né conferme né smentite.
  • Sustanon della casa produttiva Aspen Pharma, la cui produzione è stata sospesa per problemi produttivi. Si ipotizza una ripresa dei rifornimenti per il 30/04/2019
  • Testogel 50mg di gel, della casa produttrice Laboratoire Besins International. Per problemi commerciali sospende la produzione da novembre 2018 fino a marzo 2019.
  • Testim 50mg di gel transdermico, della casa produttrice Ferring, la cui produzione è cessata permanentemente a maggio 2018.
  • Testoviron 250mL soluzione iniettabile, della casa produttiva Bayer. La produzione è stata sospesa, sempre per problemi legati alla produzione, a settembre 2018. A settembre 2019 si ipotizza una ripresa della commercializzazione.

Nel 2014 era già stato sospeso permanentemente una versione del Nebid nello stesso dosaggio, ma in fiala.

Per i farmaci Sustanon, Testogel e Testoviron l’Agenzia italiana del farmaco rilascia alle strutture sanitarie che ne facciano richiesta l’autorizzazione all’importazione di un medicinale analogo autorizzato all’estero.

> Lista dei farmaci autorizzati all’importazione per analogo

Sappiamo tutt* quanto sia complicato ed economicamente dispendioso poter avere accesso alle terapie ormonali che ci sono necessari emotivamente e fisicamente. La terapia sostitutiva per persone trans*, è una terapia a vita, poiché nemmeno con il livello di progresso medico-tecnologico del momento si è in grado di “costringere” un corpo a produrre ormoni che biologicamente non è strutturato a produrre. Una compromissione della distribuzione e commercializzazione dei farmaci dovuta a continue ed inspiegabili sospensioni di produzione crea per tutt* noi disagi e problemi, soprattutto nel caso in cui un farmaco bioequivalente a quello usato non esista o sia irreperibile, oppure che si sia impossibilitati a cambiare terapia farmacologica per problemi di salute. I nostri corpi, infatti, reagiscono in modo diverso a farmaci diversi, e non è detto che ognuno sia in grado di metabolizzare il testosterone in ogni sua forma di somministrazione.
Negli ultimi mesi la situazione è degenerata, soprattutto nel caso del farmaco Testoviron, per il quale si è verificata una vera e propria corsa per accaparrarsi le ultime scorte nelle farmacie e negli ospedali.

 

Nicholas Vitiello

2 Comments

  • Roberto ha detto:

    Uso Nebid da diversi anni a causa di seminoma bilaterale. Spesa parecchio alta e completamente a mio carico dato che il ssnl non passa questo tipo di medicinale. La cura la dovrò fare per tutta la vita. Siamo invisibili.

  • mauro ha detto:

    uso il testogel per la patologia sindrome di Klinefelter, ho usato per circa 20 anni Testoviron iniettabile, ora uso il Testo gel, chiedo come lo stato non prenda atto di questo atto criminale nei confronti di noi malati, e se non voglia intervenire vi chiedo di poter rispondere alla seguente domanda a chi devo rivolgere una denuncia legale in merito alla questione stato o industrie farmaceutiche?

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