Skip to main content

Il 14 febbraio è San Valentino o, come diciamo noi aromantici impenitenti, martedì. La battuta cambia di anno in anno, dipende dal giorno in cui cade il 14, ma è la stessa ogni febbraio.

Per inciso, una persona aromantica, secondo la nota definizione abbastanza lunga per stare in un tweet,

“non prova attrazione romantica verso alcun sesso o genere”.

Siamo persone che non vedono di buon occhio il rapporto di coppia tradizionale. Siamo persone che hanno “una strana avversione per il numero due” e non vogliono a casa nessuno “a frizionarli con unguenti coniugali”, citando un Gaber di quaranta anni fa, quando non esisteva l’etichetta con gli annessi limiti di espressione.

In realtà, il 14 febbraio, per noi aromantici, non è martedì, è “quel” martedì. È un po’ come il Natale se non sei cristiano, o il 2 novembre se sei vivo: capisci che sta succedendo qualcosa di importante, che non ti riguarda personalmente, ma che non puoi far finta che non esista.
Il supermercato, che ha appena tolto di mezzo i panettoni in superofferta e i cioccolatini per la Befana, è pieno di cazzatelle a forma di cuore, ci sono le offerte “per la coppia” ovunque, in TV è pieno di spot mielosi e i social pullulano di orribili cupidi glitterati che sparano frecce.
Ancora un po’ e sarà il momento dei coriandoli, per poi tuffarsi a capofitto nelle uova pasquali. Qualche mese, e le creme solari lasceranno il posto all’attrezzatura da grigliata, per poi tornare ai panettoni, passando attraverso i materiali per il ritorno a scuola e le castagne.

© Foto di Denise Johnson / Unsplash

A dire il vero, questo insieme di premurose grosse aziende che molti continuano a chiamare con l’odioso nome di “capitalismo” avrebbe inventato una festa per i single: San Faustino, il 15 febbraio. Caso mai non sapessero cosa fare con gli avanzi del giorno prima. Grazie del pensiero.

Essere aromantici non è facile. Perché vieni visto come qualcuno che sta rinunciando a qualcosa che per le altre persone è la ragione di vita. E la parte difficile è spiegare che a noi va bene così, che, davvero, non abbiamo bisogno di niente, che non vogliamo “realizzarci” per forza con un’altra persona (in teoria, dovrebbe essere sempre la stessa) accanto per il resto della nostra esistenza.
Per qualcuno, magari, non è così. Per qualcuno, la cosiddetta “anima gemella” non è una priorità. E non siamo tristi, non passiamo le nostre serate a piangere, o a battere la testa contro il muro sperando di “riempire un vuoto”.

© Foto di Jon Tyson / Unsplash

Non funziona come nelle commedie romantiche degli anni ’90/2000 con cui siamo cresciuti. Lui un eterno bambino, incapace di “assumersi le proprie responsabilità”; lei, una gattara, talvolta “promiscua”, che va da una relazione fallita all’altra con altrettanti eterni bambini o con bastardi cronici, e che affoga nel vino il fatto di avere rinunciato al “principe azzurro”.
Purtroppo, questa gioia per i protagonisti dura circa un quarto d’ora, poi per qualche sfiga si incontrano, e dopo una solenne scopata, anziché tornarsene felici ognuno a casa propria, ci mostrano “il lieto fine” nel quale i due non solo condividono il luogo dove vivono per qualche ragione che non sia l’affitto, ma hanno anche avuto la malaugurata idea di mettere al mondo altri piccoli esseri umani costosi, rumorosi e ingombranti, in un pianeta già sovrappopolato di suo.

piccoli esseri umani costosi, rumorosi ed ingombranti

© Foto di Thomas Park / Unsplash

Per una persona aromantica sentirsi dire

“prima o poi troverai la persona giusta per te”

è come, per un qualsiasi altro essere umano, sentirsi dire “prima o poi verrai schiacciato da un trattore”. Non è esattamente un evento che desideriamo. Può capitare, certo, di venire schiacciati da un trattore, ma augurarlo a qualcuno è senza dubbio di cattivo gusto.

Buon San Valentino. Divertitevi, festeggiate, ma non ci manca niente. Davvero. Grazie del pensiero, ma stiamo bene così. Nessun vuoto da riempire.

 

Alessandro Garzi
©2023 Il Grande Colibrì
immagine: illustrazione di Mattia / @mettiuart

 

San Valentino

© Illustrazione di Mattia / @mettiuart

Leave a Reply