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Bene, alla mia veneranda età credo di dover fare un’ennesima volta coming out…non ho mai assistito ad un festival cinematografico, né “mainstream” né tantomeno a tematica LGBTQIA. O meglio, questo era vero fino a sabato 11 novembre quando ho partecipato alla giornata centrale del Divine Queer Film Festival di Torino. Divine è alla sua terza edizione e nasce dal desiderio di infrangere, attraverso il linguaggio cinematografico, stereotipi, pregiudizi, tabù e paure relativamente alle storie di persone transessuali/transgender, disabili e migranti (cit. dal sito ufficiale – link).

Essendo fortemente interessato alle tematiche che formano l’anima di questo avvenimento, mi è sembrato più che giusto iniziare da qui la mia avventura alla scoperta della cinematografia internazionale; la gratuità dell’evento lo ha reso particolarmente sexy, non lo nego. Ironia a parte, mi si è aperto veramente un mondo: ogni pellicola o quasi meriterebbe almeno un paio di righe ma non è questo il luogo quindi mi limiterò a consigliare la pagina di Lunàdigas – ovvero delle donne senza figli (link) che è il film che mi ha colpito di più.
La fortuna mi ha premiato, in quanto, oltre ad aver trovato una selezione di titoli interessanti, ho scoperto che uno dei giurati di quest’edizione, Vincenzo, è anche un mio caro amico; ne ho quindi approfittato per fargli qualche domanda a margine della serata.


Ciao Vincenzo, volevo innanzitutto sapere come sei entrato in contatto con l’organizzazione del Divine Queer Festival.

La scorsa edizione una delle pellicole presentate da CineDeaf (link), associazione con sede a Roma con cui collaboro, è stata premiata e, abitando io a Torino, sono stato incaricato di ritirare il premio.

Quest’anno in che modo sei legato al Festival?
Quest’anno partecipo come giurato.

Cosa ti ha spinto a partecipare al Divine Queer Film Festival?
Naturalmente la richiesta di far parte della giuria mi ha fatto molto piacere; ma ciò che mi preme di più, e che ho visto ben rappresentata in questo Festival, è l’interesse per la diffusione di contenuti accessibili anche alle persone sorde come me. Se non si fosse parlato di accessibilità probabilmente non avrei partecipato.

Vi siete occupati quindi anche dell’interpretariato in LIS (lingua dei segni italiana)?
Sì, le interpreti ci sono state fornite dal comune di Torino che è anche uno degli enti patrocinanti.

Come giudichi questa esperienza?
Mi è piaciuto moltissimo sia il Festival a livello di contenuti, sia il luogo di proiezione dei film. È un’esperienza che mi piacerebbe ripetere in futuro, magari vedendo la partecipazione di persone sorde provenienti anche dall’estero.

 

Il Divine Queer Film Festival (DQFF) è un festival di cinema indipendente a tematica Queer che esplora i temi fluttuanti di genere, diverse abilità e migrazione. Divine è alla sua terza edizione e nasce dal desiderio di infrangere, attraverso il linguaggio cinematografico, stereotipi e pregiudizi.

 

Bou Kerch

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