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La Germania, guidata dalla Cancelliera Angela Merkel, ha detto si alla parificazione tra matrimonio omosessuale ed eterosessuale, dopo una storica votazione del Parlamento tedesco. Come detto, una sentenza storica per i cittadini LGBT tedeschi passata con 393 voti favorevoli, 226 contrari e 4 astenuti.

La proposta per la parificazione delle unioni omosessuali con quelle eterosessuali porta la firma del Partito SPD (Partito Socialdemocratico Tedesco) a guida Martin Schulz, alleato di Governo della CDU (Unione Cristiano Democratica di Germania) della Cancelliera Angela Merkel. Dopo l’approvazione della Legge, la stessa Cancelliera Angela Merkel ha dichiarato: “È stato un dibattito lungo, intenso ed emotivo, e spero ci sia rispetto per entrambe le parti”.

L’opposizione all’approvazione della Legge guidata dai conservatori tedeschi non è riuscita a far bocciare il disegno di Legge.
Quello che sorprende (anche se dovrebbe trattarsi della normalità) è stato il comportamento della Cancelliera Angela Merkel. Infatti, dopo aver dato il via libera alla proposta della SPD e lasciando completa libertà di coscienza ai deputati del suo Partito CDU, a votazione conclusa, ha tranquillamente dichiarato di aver votato contro la mozione: “Per me il matrimonio è fondamentalmente un’unione fra uomo e donna, e per questo ho votato contro. Avrebbe anche potuto ordinare ai suoi deputati di votare contro la proposta per farla bocciare, visto il suo pensiero riguardo all’argomento.

E in Italia quando accadrà? Secondo voi? Abbiamo impiegato più di 10 anni per approvare le Unioni Civili fra persone dello stesso sesso, dopo innumerevoli battaglie, colpi bassi, tradimenti dell’ultimo minuto, ipocrisia, intromissioni del Vaticano e compromessi al ribasso. Quindi? La luce in fondo al tunnel è ancora lontana.

L’On. Monica Cirinnà (Partito Democratico e promotrice della Legge sulle Unioni Civili) si è detta favorevole a una Legge per l’equiparazione delle unioni omosessuali con quelle eterosessuali ma dal fronte opposto, si è alzata la voce dell’On. Stefania Prestigiacomo (Forza Italia) che ha dichiarato: “Bastano le unioni civili”.
Piccole schermaglie e nulla di più.

Come affermato in precedenza la luce in fondo al tunnel dei diritti civili è ancora lontana, e chissà quando potremo assistere alla partecipazione di un nostro Presidente del Consiglio al Pride, come visto anche quest’anno in Canada, dove il Primo Ministro Justin Trudeau (con una piccola bandiera Rainbow dipinta sulla guancia) ha sfilato al Pride di Toronto accompagnato da moglie e figli.

 

Andrea Sanna

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