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Caro lettore devo farti una premessa: scrivo per trovare un modo di sfogarmi, per liberarmi dai miei pensieri assillanti e dai sensi di colpa.

Cosa posso dire sulle terapie riparative che ho fatto, o meglio subito e che mi hanno “consigliato vivamente” (o mortificatamente) i miei genitori?
Prima è il “panico”. Dopo si parla della “mia malattia”. E in ultimo devo “farmi curare”.

Ma iniziamo dal principio. Il mio è stato un coming out titubante; era più che altro una richiesta d’aiuto perché io stessa non riuscivo a capirmi. Sentivo forte questa attrazione e desiderio nei confronti della mia migliore amica del liceo e ne parlai con mia madre. Questo peggiorò la mia depressione. Per un periodo non riuscii più a tornare a scuola. Mia madre parlava con le insegnanti chiedendogli di aiutarmi a superare l’anno perché avevo problemi ed ero malata. Con le insegnanti non parlavo e alla fine mi bocciarono. Ho cambiato altri 2 istituti e 3 classi in seguito.

Mia zia mi diceva che era sbagliato il mio attaccamento morboso per Angela, mi diceva che era sbagliato che mi piacessero così tanto le Spice Girls (mi sarebbero dovuti piacere così i Take That tuttalpiù!).
Devo ammettere che ero proprio una fan sfegatata delle mitiche Spice!! Se ci ripenso adesso un po’ mi viene da ridere, però loro hanno significato molto per me in quegli anni, erano le mie “amiche” ed al loro concerto mi ero divertita, sfogata, liberata e avevo pure conosciuto due amici con cui mi ero potuta presentare per quella che ero e mi sentivo di essere.

La mia storia è fatta di tanti momenti come questo in cui sono riuscita ad affrontare la verità, anche se non sono ancora riuscita ad accettarla.

Tutto questo succede perché ho sempre cercato l’approvazione della mia famiglia e di mia madre soprattutto. Da quando ero piccola la facevo sentire orgogliosa e cercavo di fare tutto al meglio. «E guardami mamma!» «E come sei brava!» E quando qualcuno mi diceva che lei era un po’ pazza io la difendevo. Preferivo sentirmi io quella sbagliata piuttosto che dire sì, mia madre è proprio pazza accidenti!.

Ho tutte le responsabilità del mondo se mi trovo ancora qui adesso. Sono io che non ho voluto arrendermi all’evidenza e accettarmi così come sono, ma ho preferito farmi coinvolgere in questo triste teatrino di vita di facciata. Ogni tanto ho ancora la capacità di farmi risvegliare da questa ipnosi che mi inducono o che mi auto-induco e ritornare alla realtà dei fatti, che però fa troppo male!
Meglio tornare a non sentire più niente per l’ennesima volta e andare avanti così.

Alice

 

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