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Negli ultimi anni mi sono interessato di sordità. Ho studiato la LIS, la Lingua Italiana dei Segni e mi sono avvicinato alla comunità sorda. Frequentando uomini e donne, per lo più LGBT+, all’interno di questo gruppo mi sono accorto che, nonostante esistano delle differenze tra chi sente e chi no, i punti in comune sono comunque moltissimi. Ho deciso di scrivere questo testo per aiutare chiunque sia interessato a entrare in contatto con le persone sorde, senza timori e inutili tensioni.

Quando un primo incontro di questo tipo si avvicina, cominciano i dubbi e l’agitazione. Ci si chiede «Riuscirò a farmi capire? – Riusciremo a riempire i lunghi vuoti colmi di imbarazzo?». Abbiate fiducia, nella maggior parte dei casi la risposta è sì!
Le persone sorde sono abituate a leggere il labiale di chi sta loro di fronte. Sarà sufficiente fare attenzione a guardare il vostro interlocutore negli occhi per facilitarlo nell’osservazione delle vostre labbra ed evitare di biascicare eccessivamente le parole.

Dove incontrarsi per un’uscita “senza impegno”? Qualsiasi luogo andrà bene, basta ci sia un minimo di luce per potersi vedere bene in viso. Anche le discoteche non sono assolutamente off limits. Una persona sorda non avverte la frequenza della voce umana, ma percepisce molto bene battiti e vibrazioni. Accompagnate quindi, senza timore, il vostro nuovo spasimante nel vostro locale preferito e…che la festa cominci!

Potrà sembrare strano, ma la lingua italiana è una vera e propria lingua straniera per chi non sente. Per questo, in chat, preferite messaggi brevi e videochiamate: sarà più facile comunicare per entrambi. Non spaventatevi se il/la vostro/a partner emettesse dei suoni “inconsulti”. Molti uomini e donne sorde hanno imparato a modulare la propria voce con l’aiuto di un logopedista, ma ovviamente possono esistere dei limiti. È anche da qui che deriva l’erronea etichetta di sordomuti: la non inclusione del mezzo vocale nella modalità espressiva dei sordi, anche se dotati di apparato fonatorio perfettamente funzionante, è scorretta. È importante adottare i termini giusti, quanto è importante anche essere consapevoli che la sordità non coinvolge la possibilità di comunicazione verbale da parte dell’individuo.

Fondamentalmente sono una persona ottimista che crede nell’Ammmore (con la A maiuscola e un numero abnorme di ‘m’). Per questo, quello che vi ho presentato è l’appuntamento ideale, con il minimo sforzo e il massimo beneficio. Devo però avvisare chiunque decida di approcciare la comunità sorda che l’impresa non è tra le più facili del mondo. Soprattutto a causa della ritrosia e della chiusura delle persone sorde verso la società dei non sordi, si fa fatica a trovare disponibilità all’incontro. Questo non avviene per malanimo ma perché, come potrete immaginare, spesso si tende a comunicare con chi ci capisce in maniera più rapida e immediata.
Queste righe non vogliono essere un manuale d’istruzioni, ma semplicemente un modo per aprirvi verso una splendida realtà che pochi conoscono.

 

BouKerch

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