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La pornografia è entrata a far parte della mia vita intorno ai 13 anni. Allora eravamo a metà degli anni ’70. Trovai in casa un libro e un giornaletto. Un pomeriggio, solo a casa, frugai nel comodino di papà e li trovai. Il fatto che mio padre li possedesse me lo ha reso più umano, e mi ha anche tolto il senso di colpa nel fare una cosa proibita. Se li leggeva lui così irreprensibile, potevo farlo anche io. Furono i miei amici per molto tempo e mi accompagnarono nelle prime esperienze di masturbazione, pratica che non ho mai interrotto. Ancora oggi provo piacere a farlo, un momento mio con le mie fantasie erotiche.

Dall'edicola a internet: io e la pornografia

© Foto di Taras Chernus / Unsplash

Il libro aveva come protagonista una certa Eugenia. Questo nome ancora oggi lo associo alle mie prime esperienze di autoerotismo. Raccontava le avventure di questa graziosa fanciulla, descrivendone gli amplessi. Con quel libro ho imparato che il racconto, se ben scritto, arriva molto di più delle fotografie. Si può giocare con la propria immaginazione e vivere le esperienze come protagonisti. Le immagini del giornaletto mi arrivavano molto dirette. La curiosità di me adolescente veniva soddisfatta immediatamente, la voglia di vedere era tanta e l’eccitazione moltissima.

Da allora, accanto alla sessualità vissuta attraverso rapporti reali, quella ispirata dalla pornografia non mi ha mai lasciato: ne ho tratto spunti, sfogato fantasie e istinti. Penso che abbia svolto un ruolo determinante nella mia crescita sessuale. Mi ha permesso di contenere gli eccessi e al contempo soddisfarli in un modo non dannoso per gli altri. Ritengo che la pornografia possa essere un ottimo strumento per non sfogare la propria parte più animalesca con il prossimo, ma anche per non reprimere il lato più istintuale che ci appartiene.

Dall'edicola a internet: io e la pornografia

© Foto di David Len / Unsplash

Negli anni ho fruito della pornografia in tutte le sue evoluzioni. Dai giornaletti alle videocassette, poi ai dvd e ai sex toys. Tutto questo presupponeva recarsi nelle edicole e nei sexy shop. L’adrenalina nel farlo era parte integrante dei desideri che l’acquisto avrebbe soddisfatto. Credo che riguardi tanti di noi questo percorso, ma resta un aspetto tenuto all’oscuro, difficilmente ammesso e raccontato.

Dall'edicola a internet: io e la pornografia

© Foto di Charlesdeluvio / Unsplash

Oggi che mi sento una persona libera, raccontarmi mi aiuta e spero aiuti altri ad abbattere i tabù che rendono la nostra società ipocrita. Sono esperienze che la maggior parte di noi vive, è un percorso altrettanto formativo rispetto ad altri, che fa di noi quello che siamo oggi. Essere liberi di raccontarlo almeno a noi stessi ci rende più accoglienti nei confronti degli altri e meno giudicanti. Ovviamente, questo è il mio parere sulla base delle mie esperienze e convinzioni, non un dogma. Ognuno di voi avrà il suo pensiero.

Tornando alla pornografia, a un certo punto, con l’avvento di Internet, c’è stata una trasformazione. La pornografia è diventata fruibile gratuitamente, prima dal nostro PC e poi dai nostri telefonini. È stata una vera e propria rivoluzione. Passo dopo passo si arriva ad oggi, dove in rete troviamo di tutto. Perdiamo il brivido del proibito nell’andare a richiedere di persona, ma raggiungiamo una totale autonomia nell’uso.

Dall'edicola a internet: io e la pornografia

© Foto di Malvestida / Unsplash

Certo, i rischi non mancano. Un bambino a cui sia concesso (impropriamente) l’uso del cellulare, accede a immagini e contenuti inappropriati alla sua età. Ma con l’uso dei filtri e con genitori presenti, tutto può essere controllato.

Dal mio punto di vista, l’inizio di questa rivoluzione ci ha portato a degli eccessi, quasi a una “bulimia” di materiale pornografico. Al contempo, ci ha permesso di essere più autonomi nel consumo, autonomia che ha inevitabilmente aperto la strada a un modo di pensare più libero e meno condizionato da tabù.
Personalmente, credo che il concetto di fluidità a cui le nuove generazioni stanno arrivando sia frutto di questo processo evolutivo. E di questo abbiamo bisogno, uscire dalle etichette e vivere liberi ogni aspetto della nostra sessualità.

 

Maurizio Marcenaro
©2023 Il Grande Colibrì
immagine: elaborazione da foto di Charlesdeluvio / Unsplash

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