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Per poter iniziare a parlare del libro di Pier Paolo Mandetta “Dillo tu a Mammà” non si può che affrontare il tema rovente e attuale del coming out.
Ma è possibile ridurre un romanzo ad un mero e semplice fatto? E se una apparentemente banale dichiarazione stravolgesse la vita di un intero paese? Allora si potrebbe pensare che questo sia solo l’ennesimo romanzo attivista, schierato e a tematica… E qui mi permetto di dissentire, perché questo è semplicemente un romanzo umano.
Indubbiamente il protagonista Samuele è gay, ma la maestria dell’autore sta nel concentrare il suo focus non più sulla mera etichetta sociale, ma proprio sulla natura umana del personaggio, con le sue fragilità e i suoi limiti.

Il libro racconta la vita di Samuele, un ragazzo trentenne ipocondriaco, e con il terrore per il futuro. La situazione degenera quando il suo compagno gli chiede di sposarlo, quindi mettendolo davanti a doveri e responsabilità che sino ad allora aveva provato ad evitare. L’unico modo per poter affrontare il futuro è ripercorrere il proprio passato e chiudere le cose lasciate in sospeso. Proprio per questo Samuele, dalla europea e avveniristica Milano, parte alla volta del piccolo e umile paese natio, nel cuore della Campania. Questo viaggio gli permetterà di completare il suo percorso di accettazione e affrontare la famiglia testa a testa, ma non per gettare semi di rancore e rabbia, bensì per chiarirsi finalmente con tutti i familiari e fare pace con il suo passato e con se stesso, portando a compimento il suo processo di crescita.

Samuele non è per niente il classico eroe che compie un’impresa fieramente e a spada tratta; spesso ha paura, incertezze e timori. È chiaramente il tipico antieroe, così come ognuno di noi lo è nella sua vita quotidiana, poiché in lui sono racchiusi una miscellanea di emozioni e sentimenti cozzanti e avversi, così come l’animo di qualsiasi essere umano, in eterna evoluzione e divenire. Ma sta a lui cercare punti saldi in questo oceano in tempesta per poter proseguire il suo viaggio.
Possiamo dire che i personaggi di Mandetta si levano la maschera caratterizzante tipica di una parte teatrale per abbracciare sfumature più ampie e variegate; perché il vero tema centrale del romanzo è la crescita interiore umana.

Dichiarare qualcosa di così intimo, così come lo è facendo coming out, è sempre molto difficile per entrambi le parti, e la situazione si complica se l’interlocutore non comprende pienamente lo sforzo e la grande fiducia che risiedono in questo, all’apparenza, semplice gesto.
Molte volte genitori e parenti rischiano di creare senso di colpa e paura nei figli, legandoli, anche involontariamente, ad un obbligo di sacrificio individuale per il bene dell’armonia familiare. Il romanzo vuole spezzare questa dinamica soffocante dimostrando come, solo mettendo tutto alla luce del sole, ci si può sentire felici e grandi, consci della propria unicità e dei propri limiti.

Per chi conosce Mandetta, sa bene che il lavoro e la voglia di portare un messaggio di speranza non si conclude semplicemente con il romanzo. Infatti sin dalla sua pubblicazione, l’autore si è prodigato a presentare questo testo nelle scuole e in particolar modo soffermandosi sui temi del bullismo e dell’uso dei social network. Sia Mandetta, che il suo personaggio Samuele, sono stati vittima di violenza e soprusi in giovane età, e questo giustifica la grande voglia di comunicare quanto sia importante opporsi a questi gesti violenti e brutali, denunciandoli e non coprendoli con l’omertà. Deve essere attuata una capillare educazione per il rispetto di qualsiasi forma di diversità, anzi di unicità; ed inoltre far capire quanto possano essere lesivi e pericolosi i moderni mezzi di comunicazione se usati in maniera sconsiderata. Va restituito il pieno valore delle parole facendo capire che ognuna di queste potrebbe ferire e segnare un altro essere umano per sempre.

In conclusione possiamo dire che il coming out sia un passo fondamentale per la crescita individuale del singolo individuo, e a volte il momento più arduo è proprio ammettere a se stessi chi si è veramente. Questo romanzo e l’esperienza del suo autore vogliono mostrarci che la vita riserva momenti difficili e salite da affrontare, ma tutto concorre, come in un processo catartico, al permetterci di crescere e di diventare davvero Uomini.

 

Stefano Durante Padalino

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