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Quando penso che poche cose al mondo possano stupirmi, ecco che arrivano quelli di Generazione Famiglia con il loro BUS DELLA LIBERTÀ.
Sinceramente fossi in loro cambierei grafico. Non so se avete presente la campagna pubblicitaria apparsa in alcune città italiane, eccola:

I BAMBINI SONO MASCHI LE BAMBINE SONO FEMMINE.
La natura non si sceglie. Stop al Gender nelle scuole

Ora, vi invito ad analizzare questo “Slogan”

  1. I bambini sono maschi le bambine sono femmine. Partiamo da qui, la risposta spontanea quando l’ho letto è stata “ma vaaa?”. Ora posso capire che quelli di Generazione Famiglia siano rimasti indietro col programma, fermi al “maschio e femmina Dio li creò”, ma non ci vuole una laurea in biologia per affermare che i sessi siano due. Mettiamo pure caso che questi uomini d’intelletto e bontà abbiano queste nozioni di base di biologia, con questo slogan allora farebbero campagna diretta a favore dell’esclusione dei bambini intersessuali – bambini nati con caratteri primari o secondari dell’altro sesso. Ora capirete anche voi che escludere un bambino per questo motivo è alquanto stupido.
  2. La natura non si sceglie. Altro capitan ovvio! In più continuo ad essere convinto che confondano orientamento sessuale (quindi omosessualità, bisessualità, eterosessualità) con identità di genere (uomo o donna). Altrimenti tutto continuerebbe a non avere senso. È ovvio che la “Natura” non si sceglie. Se fosse stato il contrario, visto come va il mondo, saremmo probabilmente un pianeta popolato di soli uomini. Con il “non si sceglie” si vuole andare a colpire, probabilmente, i ragazzi transessuali. Ma, sorpresa delle sorprese, nel nostro paese sono veramente molto pochi i bambini in età preadolescente con disforia di genere (transessualismo) e quindi pochissimi che possano aver bisogno di questo bus delle libertà.
  3. Stop al Gender nelle scuole. Bhè, qui non sto neanche a dilungarmi oltre, che se veramente esistesse questa fantomatica Teoria Gender forse le cose andrebbero veramente molto meglio per tutti.

Come scrivono anche sul loro sito: “Colpiremo al cuore l’ideologia Gender, a suon di…Ovvietà”. La frase si commenta da sé: combattere qualcosa che non esiste con l’ovvietà.
Queste persone, soprattutto chi ha investito nella lotta all’ideologia Gender, sono, purtroppo, l’immagine di un’Italia spaventata che vede crollare le proprie certezze (in questo caso quelle della famiglia tradizionale) e si giustifica con l’ignoranza. Non mi sento di metterli alla gogna né di deriderli (più del dovuto) per questo, sarebbe come scendere al loro livello.

Si è scritto tanto e forse troppo sull’argomento, ma, ridendo e scherzando, un problema serio per i ragazz* transessuali all’interno delle scuole esiste.
Come ho già scritto, sono veramente pochi i bambini con DIG (Disturbo Identità di Genere), ma attualmente questi ragazzi stanno riscontrando problemi, soprattutto nell’età delle scuole superiori, dove è più difficile inserirsi serenamente per via – per esempio – del nome anagrafico sul registro delle assenza o del bagno da usare nell’orario scolastico.
Nei raduni annuali di FtM_Italia (gruppo di sostegno per persone transgender) sono venuti molti ragazzi giovanissimi che raccontavano di queste difficoltà. Alcuni hanno trovato appoggio da parte della scuola, altri no.
Quindi, ancora una volta, ribadiamo l’importanza di un’educazione alle diversità, soprattutto quando parte della società ancora oggi non si preoccupa del benessere psicofisico delle nuove generazioni, ritenendolo meno importante di un autobus politico, retrogrado e discriminatorio.

 

Stretta è la foglia, larga è la via, dite la vostra che ho detto la mia!

Massimo Tiberio B.

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