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Mi chiamo Alberto, ho 28 anni, sono un ballerino professionista di origini vicentine.
Vivo negli Stati Uniti ormai da 4 anni. All’inizio lavoravo in una compagnia di balletto in Germania, ma mi annoiavo. Sentivo l’esigenza di esprimermi, in quanto artista, e ho fatto l’audizione per LBT. Sono stato preso, e per questo sono volato oltreoceano per incominciare la mia esperienza americana.

LBT è una compagnia di balletto molto speciale: siamo tutti maschi e gay e interpretiamo sul palco i ruoli sia maschili che femminili. Giriamo il mondo in tournée, veniamo spesso anche in Italia e abbiamo fan sparsi per tutti i continenti.

L’Italia in confronto all’America è molto arretrata, sia dal punto di vista mentale che da quello organizzativo. Negli Stati Uniti e soprattutto a New York tutto si muove alla velocitá della luce, i negozi sono sempre aperti, anche di domenica, e tutti lavorano non stop.
Essere gay non è malvisto come in Italia. Appartenere a diverse identità sessuali è molto comune e ognuno è rispettoso degli altri. Difficilmente vieni guardato storto per strada. Le persone sono abituate a tutto e non perdono tempo a giudicare gli altri per il modo in cui si vestono o per le loro preferenze sessuali.

Io sono gay e non mi nascondo.
Non penso ci si debba nascondere, ma al contrario essere sempre se stessi. Questa è la mia filosofia di vita. Io sono come sono con gli amici, i parenti e sul lavoro. Non potrei fare altrimenti. Le persone mi amano per come sono, e questo mi rende felice. Non riuscirei mai a vivere una vita parallela di finzione e bugie.

Ne ho parlato con i miei genitori quando avevo 16 anni, e, dopo un po’ di trambusto in famiglia, le cose si sono aggiustate. Ora i miei mi capiscono e sostengono le mie scelte, anche se alcune volte non condividono le mie idee. Riusciamo a discutere, e cercano sempre di consigliarmi per seguire la strada migliore. È bello poter parlare apertamente della propria vita sentimentale con i genitori. È bello avere una famiglia come la mia.

Oggi posso dire di stare cominciando ad amarmi e rispettarmi veramente. Sono omosessuale e maschio, ma in realtà non mi sono mai identificato precisamente con il mio genere. Il fatto di travestirmi spesso per lavoro non ha certo facilitato le cose.
C’è stato un periodo della mia vita nel quale mi definivo transessuale, sebbene non avessi mai fatto alcuna cura ormonale. La componente femminile in me è molto forte, ma forse non lo è abbastanza per abbandonare chi sono e prendere la decisione di cambiare genere.
Sono arrivato alla conclusione che non mi interessa cambiare solo per rientrare dentro un’“etichetta”, così da poter essere classificato dalla società. Sono come sono e sto imparando ad accettarmi e ad essere felice con me stesso. Le persone intorno a me sembrano apprezzare. Bisogna amare se stessi in primis per venire amati di conseguenza.

Ho cominciato a travestirmi da Lolita in Germania con un amico ballerino. Mi è piaciuto molto: il make-up, l’out-fit mi hanno subito fatto avvertire il potere di essere qualcun altro. Un’esperienza che mi ha sicuramente cambiato.
Quando sono arrivato a New York ho scoperto che esisteva una folta comunità di drag queen. Tantissimi ragazzi gay che si travestivano e avevano i miei stessi interessi e con loro potevo parlare di tutto. Alcuni di loro facevano le drag queen di professione.
La vita notturna gay era molto vivace; ho cominciato ad uscire più spesso e ho iniziato ad esibirmi in molti locali. Oggi a New York tutti conoscono Lolita Golightly.

Lolita ha uno stile da stella del cinema anni 50. È molto famosa per le imitazioni di Marilyn Monroe, Audrey Hepburn e Rita Hayworth, e delle stelle di Hollywood di quegli anni. Una delle sue imitazioni più famose è quella della Marini, la nostra Valeriona Nazionale, della quale è una grande fan e amica.
Essere Lolita per me significa poter comunicare che è giusto essere come si è ed esprimersi senza vergognarsi di se stessi!

Lolita

One Comment

  • Claudia ha detto:

    Grazie caro cuginetto per il coraggio che dimostra ancora e sempre la bellezza della tua anima!
    Vai a testa alta. Sii come sempre te stesso!
    Un abbraccio,
    Claudia