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Siamo Gaia e Isa. Abitiamo a Brescia da sempre, ora nella stessa casa, due anni fa nella stessa via, tre anni fa nella stessa città, …ma era troppo lontano per i nostri gusti. Gaia è un’infermiera, si è laureata lo scorso novembre e ha trovato lavoro in un ospedale – casa di ricovero. Isa attualmente lavora in ufficio e nel tempo che le resta suona e insegna musica ai bambini. In famiglia siamo in 6: Tama e Shallo (i due cani), Slash e Mood (i due gatti) e noi.

Ci siamo conosciute grazie ad un’amicizia in comune nel 2010. Ad agosto del 2011, per caso, siamo diventate vicine di casa, o meglio, dirimpettaie, ma abbiamo dovuto aspettare ancora un po’ perché il destino fosse dalla nostra. Una sera nel novembre del 2012 tornavamo entrambe a casa dalle prove (tutte e due abbiamo una passione per tamburi, batterie e qualsiasi cosa suonabile con mani o bacchette) e ci siamo trovate a parcheggiare l’auto nello stesso momento. Mentre ci salutavamo, si è fermato un personaggio un po’ losco (che però ringrazieremo a vita), che con diverse scuse, dalla carta clonata alla macchina senza benzina, ha convinto Gaia a “prestargli” 50 euro. In un’altra circostanza avrebbe usato la testa, ma il tipo era capitato proprio in un momento in cui la testa aveva deciso di abbandonarci! Allora il patto: se quei soldi fossero mai ritornati, ce li saremmo “smezzati in birre”.

Incredibilmente i soldi sono ritornati, ma le birre continuavamo a rimandarle. Senza malizia fino all’ultimo, senza quasi crederci, e soprattutto senza mai parlarne, ci siamo avvicinate tanto. Quanto eravamo vicine l’abbiamo percepito una sera in cui Isa suonava in un locale e ci siamo messe a parlare. In quei 40 minuti, che a noi sono sembrati pochi secondi, è emersa dai nostri occhi una forte e indelebile emozione. Il cuore era più fuori che dentro. Non ci siamo dette nulla di particolare, ma ci siamo sentite, tanto da sconvolgerci e lasciarci senza dubbi su quello che volevamo: noi. Non importava come, con quali certezze, con quali casini attorno, volevamo essere questo noi.
La sensazione di aspettarci da sempre. Sentire che avevamo la stessa fame di vita e di cose vere. Sentire che quelle cose vere eravamo proprio noi.
Non c’era più niente da cercare, nessun senso di incompletezza. Quella non era una possibilità, ma l’unica via. Tra di noi son caduti tutti i muri, le difese, il personaggio dietro cui ogni tanto ci si nasconde. Ci siamo trovate e capite così come eravamo davvero. Dietro a Isa che fa la dura, e Gaia che sembra sempre un po’ fuori di testa, ci sono due mondi fatti di sogni, bisogni profondi, debolezze e paure.. che in noi si sono incontrati.

Cosa ci ha fatto innamorare… è difficile da dire perché davvero la risposta sarebbe tutto. Lei per me è tutto: tutto quello che metterei nella persona della mia vita, se dovessi inventarla da zero. Le stesse proporzioni, gli stessi pregi, i difetti. La rifarei uguale, perché così è perfetta.

Siamo una più gelosa dell’altra, due testone fuori misura, un disastro umano senza mezzi termini e un terremoto d’istinto. Una che se si prende male diventa una zavorra dislessica e l’altra che passa dalla paura alla rabbia al “non mi toccare!!!” e poi magari esce sbattendo il cancello, e torna indietro dopo neanche un secondo.
Della vita di coppia non ne abbiamo mai abbastanza. Attualmente facendo due lavori diversi, uno a turni e l’altro a giornata, trovare tempo per noi non è così facile. Nelle ore libere ci dividiamo tra cani, gatti, negozi per cani e gatti, amici, genitori, fratelli e nipotina, nonne, ristoranti per nonne, e quando poi ci ritagliamo un po’ di tempo per noi sembra sempre un sogno!
Cerchiamo di smazzarci le cose da fare (pulizie e commissioni) nel tempo in cui siamo sole, mentre l’altra è al lavoro. Facciamo a pugni per cucinare. Di solito, quando una torna e l’altra non c’è, trova sempre un bigliettino e tante cose buone da mangiare nascoste nel microonde.
Ci accompagnamo sempre al lavoro l’un l’altra, perché quei 10 minuti ci cambiano la giornata; anche se questo vuol dire alzarsi alle 5 per Isa che invece potrebbe dormire! Anche per i concerti… Gaia sa a memoria ogni stacco di batteria di Isa, ma li segue tutti con il cuore in gola, e se si perde una sua esibizione per colpa del turno è una tragedia!
Spesso facciamo finta di essere in bolletta, così mettiamo via qualche soldo per i sogni più grandi.
Ogni tanto litighiamo, ma per paure, gelosie irrazionali o per il nervoso che ci portiamo a casa dopo una giornata-no, come capita a tutti. Ci amiamo e punto, come una qualsiasi coppia.

Luglio 2013.
Stavamo giocando in giardino con la canna dell’acqua e in un attimo un “Mi sposti?” è diventato un “Mi sposi”.
Non ci siamo mai sentite solamente “la ragazza” l’una dell’altra. Eravamo di più: quel per sempre di una volta sola nella vita. Ci siamo sentite dal primo momento “mogli”.
Non l’abbiamo fatto per protesta, non l’abbiamo fatto per l’affermazione, non l’abbiamo fatto per i figli, ma solo per noi e per amore. E crediamo che una motivazione più valida non ci sia.

La cerimonia è durata un quarto d’ora. Eravamo in una stanza affrescata del maestoso municipio di Copenhagen. Luci soffuse, due funzionarie comunali carinissime, le nostre testimoni, le nostre migliori amiche, quasi tutti i parenti più stretti e noi due. “Quando ci sarà qualcosa che non va, ricordatevi sempre, cosa vi ha spinto ad arrivare qui oggi.” Per tutto il mondo, tranne per le note eccezioni, Italia compresa, da quel 14 Dicembre siamo mogli.

La nostra speranza è quella di essere riconosciute anche in Italia.
Ma per ora, torneremo a Copenaghen, quando tutto sarà pronto. Il nostro sogno più grande è quello di avere due bambini.
In fondo, più che per noi, è per loro che speriamo che le cose cambino. Ma se anche non cambiassero, saremo noi a proteggerli e sarà l’amore a crescerli. Con le parole giuste per ogni età, gli diremo sempre la verità, faremo in modo che siano tutelati e che abbiano tutti i diritti che spettano a un bambino. Li ammazzeremo di coccole e di gioco e dovremo anche imparare a saper dire di no. Faremo di tutto perché il mondo attorno a loro li renda felici e perché dentro di loro si sentano sempre liberi. Liberi di essere veri, di amare, di non avere paura.

Isa e Gaia