Skip to main content

Il mestiere della Drag Queen è oggi una delle più amate forme d’intrattenimento, un movimento artistico potente che, siccome radicato nella causa per i diritti delle persone LGBT, è stato certamente un motore per il superamento del pregiudizio contro quel che una volta veniva comunemente chiamato, con accezione negativa, ‘travestitismo’.

Per spiegarlo meglio e approfondire l’immagine di una figura dinamica e truccatissima che canta, danza e recita, abbiamo chiesto ad una maestra della risata, una figura di spicco che condiziona da anni il panorama LGBT italiano: Madame SìSì.

Madame SìSì ha conquistato il cuore di tutta l’Italia con le sue vivacissime e colorate performance sul palco del suo rinomato locale, l’ArtClub di Desenzano, uno dei primi locali LGBT nello Stivale. Madame è una talentuosa portatrice di colore, innovazione e sconfinate allegria e ironia, e ci racconta anni di crescita, di rispetto, arte ed emozioni.

Madame, sei una Drag Queen apprezzata e rinomata in Italia, specialmente nel Nord dello stivale. Com’è nata la passione per lo spettacolo e come hai conosciuto il mondo delle Drag Queen?
Il tempo vola! Avevo 16 anni e mi son trovata in un locale con tante travestite. Era lo StadioDisco di Verona, poi diventato Carnaby Desenzano del Garda. Innamorata subito dello spettacolo ‘Drag Queen’, molto comico e con grande vivacità di battute. Ho sentito immediatamente che era il mio mondo! Con forza di volontà chiesi di partecipare e in pochi mesi ero la presentatrice ‘Carlotta’… sono passati 40 anni! Eravamo povere ma cariche di tanta voglia di ridere e far ridere! Son passati tanti anni… ed io sono sempre in crescita e sempre me stessa!

Come definiresti una Drag Queen? In Italia il mestiere è cambiato, o ne è cambiata la percezione da parte della gente e delle stesse Drag, in questi anni? Magari c’è stato qualche pregiudizio da superare…
Una Drag Queen è un’opera d’arte coloratissima! Una Drag è la maestra del sorriso! Una Drag è solo da guardare e non toccare! È un bel mestiere che va visto e vissuto come una professione. Servono passione e costanza. La gente sta imparando ad amare il nostro mondo. Pregiudizi? Non esistono se il modo di porsi è corretto. È importante gestire i rapporti con le persone con verità di rispetto.

Negli ultimi anni i movimenti, le associazioni e i progetti dichiaratamente a favore delle persone LGBT si sono dimostrati a volte quasi ‘bigotti’, transfobici e sessisti, in piena contrapposizione con la linea di attivismo originaria legata alla libertà sessuale e inclusiva per tutti. Cosa hai riscontrato?
Nel tempo si è sempre cercato di far isola del mondo LGBT. La mia esperienza mi ha sempre portato ad avere porte aperte per tutti. Tutti hanno il diritto di confronto e di sparare anche cazzate… insieme si migliora e si realizzano anche i miracoli!

Hai aperto uno dei primi, e sicuramente uno dei più famosi locali LGBT nati nel nostro paese, l’ArtClub di Desenzano. Come e quando hai deciso di aprirlo? Quali le difficoltà e quali le soddisfazioni da ieri ad oggi?
La mia decisione di aprire un locale è nata dalla grande passione di educare prima dalla vita in su, e poi di liberare i pensieri dalla vita in giù… dal 1987 con tante difficoltà ma sempre splendida con tacchi e parrucca! Ieri eravamo poveri di tutto e ricchi di emozioni, oggi abbiam tutto ma siamo poco attenti alle emozioni! Il mio impegno è mescolare tutti per far nascere grandi amori! Il primo giugno festeggio 30 anni di ‘corriera’… sono felice di tutto!

“L’Italia ha fatto un passo molto, molto in avanti” hai affermato dopo aver celebrato un bel matrimonio nel 2015, il primo celebrato da una Drag Queen. Pensi che la situazione LGBT in Italia sia ancora sulla buona strada e che migliorerà? Come possiamo migliorarla tutti assieme?
Grande risultato. Una delega Istituzionale unica. Consiglio di andare con passo moderato e di dimostrarsi sempre pieni di voglia di dare colore e rispetto alla sessualità. La serenità e il confronto con gli altri sono segnali di vittoria. Io con il mio ArtClub accendo in tutti la curiosità di confrontarsi, anche se ogni tanto prendo del ‘culattone’… io volo sopra! Evviva Madame SìSì. Evviva il MondoART!

 

Sveva Basirah

Leave a Reply